Antenna del Campo freudiano di Napoli
Segreteria organizzativa
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E-mail: antennanapoli@istitutofreudiano.it
TEMA DELL’ANNO
Il Seminario. Libro XIX “… o peggio” di J. Lacan (1971-72)
Iscrizione gratuita
La domanda di ammissione va inviata per email: antennanapoli@istitutofreudiano.it
Commissione di coordinamento
ANTONIO DI CIACCIA, Presidente dell’Istituto freudiano
EMILIA CECE, GABRIELE GRISOLIA, ALFONSO LEO, PASQUALE MORMILE, FULVIO SORGE, Coordinatori
Attività
Gli insegnamenti delle sezioni cliniche e delle Antenne del Campo freudiano sono finalizzati alla formazione scientifica di psicoanalisti, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, operatori del campo della salute mentale e di coloro che, a diverso titolo, desiderino acquisire una formazione nel campo della psicoanalisi. Le attività dell’Antenna di Napoli prevedono un seminario di lettura e commento del testo di Jacques Lacan Il Seminario. Libro XIX “… ou pire” (1971-72), un seminario di discussione di casi clinici, presentato da docenti dell’Istituto freudiano e un Gruppo di studio con l’obiettivo di sviluppare e approfondire tematiche e nozioni relative alla pratica clinica attraverso l’uso degli strumenti teorici e concettuali propri della psicoanalisi. sono previste Conferenze tematiche e presentazioni di libri.
Tutte le sezioni cliniche sono dirette da Jacques-Alain Miller, direttore del dipartimento di Psicoanalisi dell’Università di Parigi VIII.
Seminario fondamentale
“…o peggio”
Seminario XIX – Jacques Lacan
L’uno in sé. Se l’uno è uno, non ammetterà nessuna forma pluralità, sia essa interna o esterna. L’uno quindi non è composto di parti, non è in nessun luogo, e non è né in movimento né in quiete, ed è esterno al tempo. Tuttavia in questo modo, nessun altro ente potrà esistere all’infuori dell’uno, nemmeno l’essere stesso. Ma non esistendo l’essere, nemmeno l’uno sarà (137c4-142a8). Dal Parmenide di Platone.
J. Lacan, in questo denso e articolato Seminario, fa uso della logica proposizionale e della logica intuizionista che gli consentono, ponendole al centro della scena analitica, di giungere alla definizione delle posizioni diversificate del godimento maschile, per cui vale l’universale del fallo, e il godimento femminile che se per un verso si relaziona all’uomo condividendo il godimento fallico, per l’altro ha a sua disposizione un altro godimento non referenziale, che viene chiamato l’Altro godimento e, asintoticamente, guarda all’infinito. Non è casuale che in questo seminario gli siano compagni di viaggio i più grandi matematici e logici dei secoli precedenti: Frege, Pascal, Peirce, Perelman e altri. Per affermare questa asimmetria tra godimento maschile e femminile egli ricorre a definire la formulazione del pas-tout che apre alla singolarità di un godimento altro, diverso per ogni donna. Di qui l’affermazione che la donna non esiste, divisa come è tra questi due godimenti. Esistono dunque le donne, prese una per una. Il godimento femminile quindi non si pone tutto nella dimensione della castrazione, vale a dire che la castrazione non determina del tutto la posizione femminile. Esiste quindi un altro godimento reperibile ma indefinibile di cui testimonia il rapporto che i mistici intrattengono con Dio. Questo godimento fa Uno, tratto unario, che significa lo stesso e che è ineliminabile e in quanto reale si sottrae a qualsiasi simbolizzazione. L’attenzione dell’analista va dunque posta a “ questo Uno fuori catena. “L’uniano – ci dice Porge – designa il modo in cui questo unario, contabile, si lega al vuoto. “
Questa caratteristica viene a descrivere l’alterità radicale dell’altro sesso, e rimarca l’unicità del soggetto nel reale del proprio godimento. L’attenzione, allora, va posta sull’al meno uno maschile, e sulla assenza femminile prodotta dal Pas-toute. . Questo uno, Uno-Tutto-Solo è il godimento. Con tale questione, dentro e fuori dalla filosofia, Lacan qui si confronta, a partire da quel dialogo platonico in cui a parlare, a dirsi, è proprio l’Uno stesso, il Parmenide.
In questo Seminario, complesso quanto affascinante, abbiamo allora una definizione capitale del reale “ ciò che non si può scrivere “ , ciò che, con riferimento alla teoria degli insiemi, sfugge alla presa di qualsiasi scienza, ad ogni tentativo di scalfirlo con il linguaggio, e che, in genere, l’ essere umano vive nel corpo come un’ innominabile afflizione: il suo corpo stesso. Lacan, per poterne discutere fa riferimento alla logica modale. Su questo ineffabile godimento, nel Seminario successivo, verranno costruite le formule che interdicono il rapporto sessuale. La struttura è la logica, è una forma di combinatoria (molto vicina all’algebra di Boole e ancor di più alla teoria di Frege), perché la logica modale è l’unica forma simbolica che abbia presa sul reale. La teoresi che Lacan riporta nel seminario XIX gli consentirà di scrivere, nel seminario successivo Encore le formule della sessuazione.
Testo di riferimento
Il Seminario. Libro XIX “… o peggio” (1971-72), di J. Lacan, Einaudi editore
28 gennaio 2023
Docente invitato: ANTONIO DI CIACCIA
Cap. I-IV “Dell’uno e dell’altro sesso”
Caso clinico presentato da FULVIO SORGE
25 febbraio 2023
Docente invitato: LEONARDA RAZZANELLI
Cap. V-VIII “L’Altro dalla parola alla sessualità”
Caso clinico presentato da OMAR BATTISTI
25 marzo 2023
Docente invitato: PATRICK MONRIBOT
Cap. XV-XVI “Coda”
Caso clinico presentato da CHIARA MANGIAROTTI
15 aprile 2023
Docente invitato: DOMENICO COSENZA
Cap. IX-XI
Caso clinico presentato da LUCIANA MADAIO
17 giugno 2023
Docente invitato: EMILIA CECE
Cap. XII-XIV “L’uno: non accede al due”
Caso clinico presentato da MICHELA ZANETTI
Orario: 9:30 – 16:00
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Gruppi di Studio
INTRODUZIONE AL NARCISISMO è un saggio in tedesco scritto da Sigmund Freud tra il 1913 e il 1914, anno in cui fu pubblicato sotto il titolo Zur Einführung des Narzißmus in Jahrbuch der Psychoanalyse come articolo d’apertura.
In questi saggio Sigmund Freud affronta una questione fondamentale : la teoria della libido e i suoi investimenti. Sono due scritti nati in periodi e temperie culturali differenti: nell’Introduzione al narcisismo il padre della psicoanalisi, dopo la rottura con Adler e Jung, polemizza con i suoi discepoli, riponendo al centro dell’indagine psichica le pulsioni sessuali. La teoria psicoanalitica, intende questo termine non come una sorta di perversione, ma come uno stadio psicologico necessario e universale, che si attraversa nell’infanzia. Si tratta di un investimento libidico (cioè degli istinti, delle passioni) sul proprio Io: il narcisismo infantile è considerato, ad esempio, una splendida stagione dell’esistenza, nella quale non è necessario cercare nell’altro il proprio oggetto d’amore, in quanto la libido disponibile è investita totalmente sul proprio corpo è dunque intransitiva.
Freud ritiene che uno dei destini della libido sia quello di potersi sottrarre al mondo e poi dirigersi sull’io. Questa considerazione clinica comporta un’aggiunta teorica alla teoria della libido: alla precedente divisione tra pulsioni sessuali e pulsioni di autoconservazione, Freud constata la necessità di distinguere anche tra una libido oggettuale (rivolta agli oggetti del mondo esterno) e una libido di carattere narcisistico.
Da qui Freud passa in esame le vicissitudini del narcisismo e della libido ad esso correlata nelle malattie organiche, nello stato di sonno, nell’ipocondria, e infine nella vita amorosa dell’uomo malattie organiche, nello stato di sonno, nell’ipocondria, e infine nella vita amorosa dell’uomo e della donna. Per quest’ultima classe di fenomeni, Freud dividerà la scelta amorosa in scelta “per appoggio” e scelta “di tipo narcisistico”. Nella prima si ama come oggetto sessuale la persona che ha che fare “con la nutrizione, la cura, la protezione”; nella seconda si cerca “se stessi come oggetto d’amore”.
Triebe und Triebchicksale (PULSIONI E LORO DESTINI) 1915
Nel suo trattato, Freud dichiara che «lo studio delle pulsioni presenta difficoltà quasi insormontabili dal punto di vista della coscienza», per questo motivo si baserà sull’indagine psicoanalitica dei disturbi psichici che nel manifestare, mediante il conflitto tra le esigenze della sessualità e quelle dell’Io, l’impasse dei processi mentali, mettono a nudo alcuni aspetti salienti delle dinamiche pulsionali. «Al loro primo apparire le pulsioni sessuali si appoggiano alle pulsioni di autoconservazione (da cui si separano soltanto un po’ alla volta) e, anche nel rinvenimento dell’oggetto, seguono le vie che vengono loro indicate dalle pulsioni dell’Io. Una loro porzione rimane associata per tutta la vita alle pulsioni dell’Io e fornisce a queste ultime componenti libidiche, che rimangono facilmente inavvertite quando la funzione è normale, e che solo il manifestarsi della malattia rende palesi. Le pulsioni sessuali si caratterizzano per la loro capacità di assumere funzioni in larga misura vicarianti le une rispetto alle altre, e per la facilità con cui mutano i propri oggetti. In base a queste ultime proprietà sono capaci di prestazioni che si allontanano, in maniera evidente e considerevolmente, dalle mete originarie.
Siamo costretti a limitare l’indagine dei destini in cui possono incorrere le pulsioni nel loro sviluppo e della vita umana alle pulsioni sessuali che conosciamo meglio. L’osservazione ci insegna che una pulsione può avere diversi destini. Trasformazione nel contrario; il volgersi sulla persona stessa del soggetto; la rimozione, la sublimazione. A cominciare da alcune considerazioni sulla dementia precox e sulla parafrenia (in particolar modo rivolgendosi al delirio di grandezza e al distacco dell’interesse da persone e cose del mondo esterno.
Freud ritiene che uno dei destini della libido sia quello di potersi sottrarre al mondo e investire l’io
Questa considerazione clinica comporta un’aggiunta teorica a quanto pensa della libido: alla divisione tra pulsioni sessuali e pulsioni di autoconservazione, S. Freud constata la necessità di distinguere necessità di distinguere anche tra una libido oggettuale (rivolta agli oggetti del mondo esterno) e una libido narcisistica (rivolta all’io). Da qui Freud passa in esame le vicissitudini del narcisismo e della libido ad esso correlata nelle malattie organiche, nello stato di sonno, nell’ipocondria, e infine nella vita amorosa dell’uomo e della donna. Per quest’ultima classe di fenomeni, Freud dividerà la scelta amorosa in scelta “per appoggio” e scelta “di tipo narcisistico”. Nella prima si ama come oggetto sessuale la persona che ha che fare “con la nutrizione, la cura, la protezione”; nella seconda si cerca “se stessi come oggetto d’amore”.
Testi freudiani
27 gennaio 2023
FULVIO SORGE
“Pulsione e loro destini”
24 febbraio 2023
PASQUALE MORMILE
“Introduzione al narcisismo”
24 marzo 2023
FRANCESCO IMPAGLIAZZO
“Introduzione al narcisismo”
14 aprile 2023
GABRIELE GRISOLIA
“Pulsione e loro destini”
16 giugno 2023
EMILIA CECE
“Pulsione e loro destini”
Orario: 15:00 – 17:00
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