Antenna del Campo freudiano di Padova

Segreteria organizzativa

Corso del Popolo 13 – 35131 Padova
Tel:   049656961 – 3475451424
email: antennapadova@istitutofreudiano.it

Attività in collaborazione con SLP-segreteria di Padova

Brochure Antenna di Padova a.a. 2022/23

TEMA DELL’ANNO:

La psicoanalisi e la guerra
Scenari di ordinaria conflittualità

Iscrizioni

La domanda di ammissione va inviata alla Segreteria organizzativa
per posta: Corso del popolo 13 – 35131 Padova
per email: antennapadova@istitutofreudiano.it
L’iscrizione risulterà effettiva dopo l’accettazione della domanda.

Gratuito per studenti
15€ singolo incontro
60€ ciclo intero (5 incontri)
140€ intero ciclo con ECM per le professioni sanitarie

Commissione di coordinamento

ANTONIO DI CIACCIA, Presidente dell’Istituto freudiano
NICOLA PURGATO, Coordinatore

Attività

Gli insegnamenti delle Sezioni cliniche e delle Antenne del Campo freudiano sono finalizzati alla formazione scientifica di psicoanalisti, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, operatori del campo della salute mentale e di coloro che, a diverso titolo, desiderino acquisire una formazione nel campo della psicoanalisi.
Tutte le Sezioni cliniche sono dirette da Jacques-Alain Miller, direttore del dipartimento Psicoanalisi Università di Parigi VIII.

Seminario fondamentale

Il ciclo di conferenze del Seminario fondamentale è accreditato per le professioni sanitarie (medici, psicologi, infermieri) per 22.1 crediti

Sabato 28 gennaio 2023

ROSAMARIA SALVATORE (Padova)
Conflitto e legame sociale, Dogman di Matteo Garrone

Sabato 25 febbraio 2023

PAOLA BOLGIANI (Torino)
Perché la guerra? Freud, Lacan e le guerre contemporanee 

Sabato 25 marzo 2023

ALBERTO TUROLLA (Padova)
Perché la pace? Da Kant a Sade

NICOLA PURGATO (Padova)
L’odio come legame

Sabato 15 aprile 2023

MAURIZIO PACIULLO (Padova)
Aggressività e aggressione

FRANCESCA MANFREDI (Padova)
Ho ucciso mia madre, a partire dal film di Xavier Dolan

Sabato 20 maggio 2023

SILVIA CIMARELLI (Padova)
Incontro e scontro nell’amore

GIORGIA DI PIETRANTONY (Padova)
La guerra dei Roses, oggi 

Orario 10:00 – 13:30

Luogo 
Libreria La forma del libro
via del Carmine 6 – Padova

Gruppo di introduzione alla lettura di Freud e Lacan 

(obbligatorio per gli allievi IF con partecipazione seminariale)

Sabato 28 gennaio 2023
Sabato 25 marzo 2023
Sabato 15 aprile 2023

Orario: 14.30 – 16.00

Luogo 
Libreria La forma del libro
via del Carmine 6
Padova

Testi di riferimento:

S. Freud, Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte [1915], in Opere, Torino, Bollati Boringhieri, 1976, vol. 8, pp. 121-148
S. Freud, Perché la guerra (carteggio con Einstein) [1932], in Opere, Torino, Bollati Boringhieri, 1989, vol. 11, pp. 287 – 302

Introduzione

Da Totem e Tabù (1912) fino a Perché la guerra? (1932), Freud non ha mai smesso di affrontare la questione della violenza dell’uomo nella sua dimensione psicologica, sociale e culturale, sostenendo un radicale antagonismo tra la Kultur e la vita pulsionale fino ad affermare ne L’Avvenire di un’illusione che «ogni civiltà debba per forza edificarsi sulla coercizione e sulla rinuncia pulsionale». Nel testo del 1932 Freud afferma che: «L’umanità è soggetta al processo dell’incivilimento (altri, lo so, chiamano più volentieri questo processo: civilizzazione). […] Di tutti i caratteri psicologici della civiltà, due sembrano i più importanti: il rafforzamento dell’intelletto, che comincia a dominare la vita pulsionale, e l’interiorizzazione dell’aggressività, con tutti i vantaggi e i pericoli che da ciò conseguono. Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo più stridente a tutto l’atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo di incivilimento, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa […] per noi pacifisti si tratta di un’intolleranza costituzionale».
Un passaggio tanto affascinante, quanto utopico, come la storia ha dimostrato e continua a dimostrare.
Da questo testo freudiano Lacan prende le distanze nel Seminario Les non-dupes errent, mostrando la vanità di un approccio “scientifico” e razionale ad un fenomeno reale. «È folle quel che la scienza rifiuta! […] e che comunque esiste. Vale a dire la guerra. Sono tutti lì, i saggi, a spremersi le meningi: Warum Krieg? […] Non riescono a capirlo. […] Ci si mettono in due, Freud e Einstein. Non gioca a loro favore».
Lacan parte infatti dal reale della guerra che ci accompagna in modo costante   come dimensione ineliminabile. Quindi non pensa tanto alla guerra come barbarie, come scatenamento della natura e dei suoi istinti in opposizione alla civiltà, costrittivamente pacifica e pacificante, come aveva in parte concettualizzato Freud, perché questa concezione dualista non fa i conti con la pulsione cha abita al cuore di ciascun soggetto e con il fatto che «ogni pulsione è pulsione di morte» (J. Lacan, Posizione dell’inconscio).
La guerra, come dice Lacan nel Seminario Le formazioni dell’inconscio, è una delle modalità del «commercio interumano», cioè del legame sociale. Addirittura è una di quelle più universali e più permanenti.
Testi di riferimento
S. Freud, Perché la guerra (carteggio con Einstein) [1932], in Opere, Torino, Bollati Boringhieri, 1989, vol. 11, pp. 287 – 302
J. Lacan, La psichiatria inglese e la guerra [1947], in Altri scritti, Torino, Einaudi, 2013, pp. 101-120
M. Brousse (a cura di), Guerre senza limite. Psicoanalisi, trauma, legame sociale, Rosenberg & Sellier, Torino 2017